Gustose quelle, in parte ispirate al Bandello, in cui vengono connessi certi tratti della mentalita dei cittadini di Bergamo e lo stile del pittore durante il suo soggiorno bergamasco (47, riprese quasi letteralmente dalla Banti nella sua monografia lottesca); o le pagine sui rapporti, spesso sofferti, con il circolo dell'eterno amico, nemico, termine di paragone, Tiziano (75, 113, 128); le ipotesi sui drammi interiori di carattere religioso, in anticipo sulla Controriforma (84, 145); le intersezioni fra la
dromomania, topografica e spirituale, del Lotto e l'avventuroso "Venetian temperament" (135); infine l'affascinante metafora dell'artista, spesso in viaggio e sempre pieno di cristiana carita, quale novello San Rocco (7) (157).